Vi avviso… preparate i fazzoletti.
Potevo non parlarvi di una grossa novità? ovvio che no…
Durante questi ultimi due mesi ho lavorato (giusto per non farmi mancare nulla) anche ad un progetto che mi ha letteralmente rapito, commosso, emozionato…
Ebbene si, ho realizzato un cortometraggio, che vi confesso era uno dei miei sogni più reconditi.
Questa volta non ho lavorato da sola ma con me, come mente e regista, c’è stato Luca Caruso .
Luca con la sua professionalità e la sua empatia è riuscito ad essere i miei occhi, ma ci ha messo anche tanto, tanto del suo sguardo verso una Roma vera e autentica. Ha reso immagine un punto di vista che man mano andavamo cambiando e plasmando, rispetto all’idea iniziale che avevamo di racconto.
Ma la bellezza credo sia proprio in questo, avere il coraggio di cambiare le proprie idee e stravolgere gli schemi.
Il corto parla dell’ansa barocca oggi, racconta di come quella parte di Roma che è sempre stata la zona dove le arti e gli artigiani lavoravano per contribuire alla grandezza della città stia praticamente scomparendo. Parla di quelle realtà che ancora oggi esistono, ma che non abbiamo più tempo di ascoltare.
Ecco, io e Luca ci siamo fermati ad ascoltare ed è stato davvero potente.
Roma che si risveglia lentamente, come un dipinto che prende vita. Le campane delle chiese risuonano, aprendo quei meravigliosi scrigni barocchi che spesso ignoriamo, ma che sono veri rifugi di bellezza. Nei vicoli, il suono delle tazzine nei bar si fonde con il profumo avvolgente del caffè. Le serrande si alzano, e gli artigiani aprono le loro botteghe presto, cercando la quiete del mattino per lavorare. Qui si trova la Roma che sta scomparendo, nelle loro storie.
Un vecchio libraio, Amedeo, cura i suoi preziosi libri, mentre il macellaio di Campo de' Fiori ascolta "Se telefonando" di Mina che invade la piazza, accompagnando l'accetta che seziona la carne con un ritmo quasi coreografico.
Federico, il pellettiere, guarda la sua macchina da cucire e condivide le storie di quelle strade, le storie di una Roma che fu, la Roma dei sogni, la Roma della solidarietà.
Questa è la Roma di cui spesso perdiamo la percezione, soprattutto nei luoghi storici dell'ansa barocca, che un tempo custodivano l'anima, le arti e i mestieri di questa città e che oggi sono stati ceduti al turismo di massa.
Ma questa Roma esiste ancora, nascosta dietro le porte di antiche botteghe e nelle storie di chi le abita da una vita. Racconta di mestieri che un tempo donavano sogni, perché prima sapevamo sognare, mestieri tramandati o appresi con dedizione.
È la Roma che forse abbiamo smesso di vedere, o forse semplicemente non abbiamo più tempo di vedere. Ma se ascoltiamo con attenzione, possiamo ancora sentire il suo battito, il ritmo è nelle sue storie.
In anteprima vi lascio il corto, prendetevi undici minuti per ascoltare le parole dei protagonisti, secondo me ne vale la pena.
Devo ringraziare delle persone speciali oltre che dei professionisti straordinari che hanno reso possibile la realizzazione di questo corto: Nicola Bisceglie, Emanuela Zuddas e Nicole De Col
A proposito di Ansa Barocca…
Vi ricordo che la scorsa settimana sono uscite le due guide su Roma: “Roma, Ansa Barocca” e “Roma Nuda - passeggiate all’alba”.
Per leggerle, scaricarle o stamparle, basterà fare questo:
Fare l’inscrizione a MICIPORTO: c’è la possibilità di abbonarvi mensilmente e avere ogni mese contenuti esclusivi per voi oppure con abbonamento annuale (che prevede anche uno sconto).
Aprire QUESTA NEWSLETTER, che trovate ancien homepage intitolata “#1 Roma e l’Ansa Barocca” scorrere in fondo ai testi di approfondimento e scaricarle.
Come sempre vi ricordo i vostri feedback, per me sono importantissimi per rendere questo luogo il migliore possibile.
Come sempre vi ringrazio aspetto i vostri commenti e ci vediamo presto con la nuova newsletter sempre qui nella nostra casetta MICIPORTO …
Isa, tu e Luca Caruso avete fatto un corto meraviglioso, molto commovente e toccante e, come sempre, con immagini di una bellezza sconvolgente. Sono solo per metà romana (l'altra metà è sarda), ma Roma è la città dove sono nata e ho abitato da sempre e credo profondamente che sia la città più bella del mondo. Quando ho sentito Federico nel video raccontare della sua vita mi sono chiesta: "Ma noi, cosa andiamo a cercare quando viaggiamo freneticamente?" e io ho tanta voglia di viaggiare e sono curiosa di vedere posti sempre nuovi.
Toccante, profondo, pieno.
Sto facendo scorta di questi nomi, di questi posti, sei preziosa per chi, come me, non li conosce e che ora sa dove trovarli, come Riccardo Luci a Firenze, che ho conosciuto grazie a te e che andrò a trovare quando andrò a Firenze.