Miciporto

Miciporto

Share this post

Miciporto
Miciporto
#28 MINI GUIDA - Roma Segreta

#28 MINI GUIDA - Roma Segreta

Passeggiata insolita sulle tracce del Liberty a Roma oltre i luoghi comuni. Palazzi, quartieri, musei e cripte, per un'esperienza unica nella città Eterna.

Avatar di Miciporto
Miciporto
gen 07, 2025
∙ A pagamento
15

Share this post

Miciporto
Miciporto
#28 MINI GUIDA - Roma Segreta
3
Condividi

Ben trovate e ben trovati e, sopratutto, buon 2025. Che sia davvero un’anno di cambiamento, di arricchimento, di sogni realizzati o progetti da iniziare, per tutti voi.

Questa è la prima Newsletter Miciporto dell’anno ed è anche quella che vi comunica alcune piccole novità che spero apprezzerete.

📍I contenuti aumenteranno. Di conseguenza durante il mese riceverete qualche newsletter in più. Questo luogo non si può più limitare solo alle Guide di Viaggio, utilissime e intendiamoci rimarranno come capo saldo, ma diventano riduttive rispetto a tutto quello che si può raccontare. Voglio parlarvi sempre di più di mostre, gallerie di arte contemporanea, proporvi più mini itinerari in diverse città italine, podcast, interviste e aggiungere una rubrica legata al food e all’artigianato nelle nostre città.

📍Una delle rubriche sarà dedicata interamente a Roma. Questo è l’anno del Giubileo, Roma sarà invasa più del solito da orde di gente, qualche consiglio utile per sgattaiolare nei vicoli della città poco conosciuti fuori dai soliti itinerari, credo possa essere una buona idea.

📍Aumenterà quindi il prezzo dell’abbonamento? No, almeno per il momento. Ci sarà un piccolo ritocco verso giugno (c’è tempo per valutare), comunque resterà un prezzo contenuto l’intento è quello di condividere bellezza con più persone possibili.

Riassumendo chi si abbona o è già abbonato riceverà: più contenuti, più arricchimento, più storie, più luoghi nuovi da scoprire e segnare in agenda.

Fatta questa breve premessa passiamo alla prima Mini Guida dell’anno dedicata a Roma. E cosa c'è di più affascinante che immergersi nella bellezza senza tempo dello stile Liberty? Sì, a Roma c’è anche lo stile Liberty ad abbellire palazzi e chiese. La città eterna è celebre per i suoi monumenti antichi ma nasconde anche un tesoro meno conosciuto: edifici, palazzi e dettagli architettonici che raccontano un'altra storia, quella di una Roma più moderna e raffinata, che ha saputo coniugare tradizione e innovazione.

È proprio questo il fascino del Liberty romano, uno stile che ha lasciato un'impronta sulla città, donandole un'eleganza e un'originalità uniche a cui molto spesso non si fa caso, o non se ne conosce proprio l’esistenza.

Preparatevi dunque a lasciarvi incantare da un'atmosfera magica, dove l'arte e l'architettura si fondono in un'armonia perfetta. Iniziamo insieme questo nuovo anno alla ricerca e alla scoperta della bellezza.

Mi auguro che questa community cresca sempre di più, che diventi la community che condivide bellezza, curiosità e voglia di scoprire. Quindi ti chiedo di aiutarmi a far crescere questa newsletter condividendola con chiunque tu voglia.

Basta un click per condividerla

Condividi Miciporto

📝 Recensione onesta alla mostra: “Il Tempo del Futurismo”

Prima di lasciarvi alla Mini Guida sul Liberty romano, come promesso sul mio canale social Isamuko, vi condivido una recensione onesta, un mio punto di vista, sulla mostra che si sta svolgendo alla G.N.A.M: “Il Tempo del Futurismo”.

La mostra per me è un NI, che tende più verso il no, che verso il sì.

Dettagli di opere Futuriste presenti in mostra

Partiamo dalle basi: Cos’è il movimento Futurista.

Nel tumultuoso panorama artistico italiano del primo Novecento, un gruppo di giovani artisti e intellettuali, guidati dal poeta Filippo Tommaso Marinetti, diede vita a un movimento che avrebbe sconvolto le convenzioni estetiche dell'epoca: il Futurismo.

Nato nel 1909 con la pubblicazione del Manifesto Futurista, questo movimento esaltava la velocità, la macchina, la giovinezza, la modernità, e provocatoriamente la guerra intesa come sola igiene del mondo. Era un invito a distruggere tutto ciò che era vecchio e a costruire un mondo nuovo, più dinamico e vitale. Tra i suoi principali esponenti, spicca la figura di Giacomo Balla, un artista poliedrico che si distinse per la sua capacità di tradurre in immagini la dinamicità del mondo moderno. Balla, insieme a Marinetti, Boccioni, Carrà, Russolo e Severini, firmò i manifesti del Futurismo, contribuendo a definire i principi teorici e le caratteristiche stilistiche del movimento.

I futuristi furono i primi a rappresentare il movimento in modo così esplicito e radicale. La scomposizione delle forme, le linee di forza, l'uso del colore e la rappresentazione della velocità divennero elementi caratteristici della loro arte, influenzando successivamente movimenti come il Cubismo e l'Espressionismo. Sperimentarono con nuove forme espressive, come le "parole in libertà" in poesia e le "sculture dinamiche" nella scultura. Questa attitudine alla sperimentazione influenzò profondamente le avanguardie artistiche successive, spingendo gli artisti a superare i limiti tradizionali dell'arte. Il Futurismo non si limitò alla pittura e alla scultura, ma si estese alla letteratura, alla musica, al teatro e all'architettura. Questa interdisciplinarità anticipò le tendenze artistiche contemporanee, dove le diverse discipline si intersecano e si contaminano a vicenda.

Il Futurismo, con la sua energia e la sua capacità di coinvolgere le masse, divenne ben presto un fenomeno di portata internazionale. Fu uno dei primi movimenti artistici a utilizzare i mass media per diffondere le proprie idee. I manifesti, le riviste e le conferenze pubbliche furono strumenti fondamentali per la promozione del movimento, anticipando l'importanza che i mass media avrebbero assunto nella cultura contemporanea. Tuttavia, non tardò a mostrare i suoi limiti. L'esaltazione della forza e della violenza, l'odio per il passato e per tutto ciò che era considerato debole, lo avvicinarono inevitabilmente al fascismo.

Mussolini, infatti, vide nel Futurismo un alleato prezioso nella sua battaglia per la conquista del potere. I futuristi, da parte loro, videro nel fascismo la realizzazione di molti dei loro ideali. Molti di loro aderirono al partito fascista, convinti che solo il regime di Mussolini potesse portare l'Italia a un nuovo splendore. Il rapporto tra Futurismo e Fascismo fu però complesso e contraddittorio. Da un lato, il Futurismo fornì al fascismo un'ideologia e una giustificazione estetica. Dall'altro, il regime fascista finì per strumentalizzare e banalizzare il movimento, trasformandolo in una propaganda di regime. Il primo a prendere le distanze fu proprio Giacomo Balla, il maggior esponente del Futurismo.

Con la caduta del fascismo, il movimento entrò in una fase di declino. Molti dei suoi esponenti si allontanarono dagli ideali originari, mentre altri continuarono a sostenere il regime fino alla fine.

Frasi degli artisti firmatari del Manifesto Futurista

Fatta questa doverosa premessa - che vuole solo dare un contesto storico e non entrare nel dettaglio del movimento Futurista che è molto più complesso e non si può riassumere in poche righe - diciamo che sul futurismo gli studi vanno avanti da diversi decenni e di belle mostre ne sono già state fatte. Mostre che in un modo o nell’altro hanno cercato di esplorare e mettere a confronto il movimento, sia dal lato dell’avanguardia artistica, sia per le sue ambiguità politiche.

Bene, per chi ha anche solo un piccola infarinatura generale rispetto al movimento Futurista, la mostra allo G.N.A.M non aggiunge nulla di nuovo al dibattito. In mostra ci sono opere straordinarie, capolavori assoluti, ma il percorso è un percorso (passatemi il termine) basic, che non si interroga sui tanti aspetti inesplorati di questo movimento come ad esempio: il rapporto che ha avuto con il regime fascista. Un’aspetto che in mostra non viene praticamente menzionato. Ne scaturisce una mostra che fa passare il Futurismo come movimento visionario e apolitico. Così storicamente non è.

Si è andati sul sicuro, e del resto lo stesso curatore Gabriele Simongini, non ne ha fatto mistero, dichiarando esplicitamente in conferenza stampa che “Il tempo del Futurismo vuol essere mostra per tutti, adatta al pubblico vasto”, detto in parole povere una mostra “nazional, popolare”. Le novità, dice sempre Simongini, si trovano nel catalogo, ma mi domano: chi non acquista il catalogo cosa trova in mostra? Cosa aggiunge di nuovo rispetto al dibattito e a quello che già sapeva? Nulla.

Si parte dal movimento e dalla rivoluzione apportata dall’invenzione della radio e si prosegue sempre, incessante, sullo stesso tema. Sale piene di opere rivoluzionarie sotto l’aspetto tecnico artistico (sono oltre 350 le opere esposte e 100 oggetti), che fanno a botte con aeroplani, macchine e ogni sorta di aggeggio di cui si poteva fare tranquillamente a meno, o quanto meno poteva essere inserito in unica sala iniziale. Una mostra, che dovrebbe raccontare un intero movimento ma che per l’70% si basa sull’opera, seppur straordinaria, di Giacomo Balla, mi sembra un po’ poco.

Insomma è una mostra con tante opere meravigliose ma che non ha la sostanza, almeno secondo me, un occasione persa visto che è stata promossa e sostenuta dal Ministero della Cultura ed è costata oltre un milione di euro.

Detto questo, vi consiglio di andare a vederla? Sì.

Uno, perché credo sia sempre bene farsi un’opinione propria. Due, perché oggettivamente sono esposte opere straordinarie. Se non conoscete il movimento vi farete un’infarinatura generale, se già conoscete il movimento, non avrete ulteriori informazioni ma almeno vedrete tante belle opere.

📍”Il Tempo del Futurismo” Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
dal 3 dicembre 2024 al 28 febbraio 2025


Ora ti lascio alla lettura della Mini Guida alla scoperta del Liberty a Roma. Non perdere l'occasione di scoprire un nuovo volto della città eterna abbonandoti a questa Newsletter. Noi ci vediamo presto sempre qui. Buona lettura.

Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti a Miciporto per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.

Già abbonato a pagamento? Accedi
© 2025 Miciporto
Privacy ∙ Condizioni ∙ Notifica di raccolta
Inizia a scrivere.Scarica l'app
Substack è la casa della grande cultura

Condividi