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#18 Venezia Intima: Tesori Nascosti e tanto altro...

#18 Venezia Intima: Tesori Nascosti e tanto altro...

Tre itinerari alla scoperta di una Venezia che non pensavi potesse esistere.

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mag 30, 2024
∙ A pagamento
21

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#18 Venezia Intima: Tesori Nascosti e tanto altro...
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Bentrovate e Bentrovati… Come state?

Io torno da una settimana ricca di emozioni dopo il Meet&Greet di Firenze che mi ha permesso di incontrare alcune e alcuni di voi. E’ sempre molto stimolante vedere l’interesse che mettete nelle cose che vi propongo. Non vedo l’ora che arrivi il Meet&Greet del 22 giugno a Roma, sarà davvero straordinario e sono sicura vi piacerà da impazzire. Il vostro supporto mi permette sempre di continuare a credere che sto andando nella giusta direzione.

Veniamo alla nostra MiciportoLetters…

Ah prima di continuare via aggiorno sulla prossima Miciporto Guida.

Cominciamo finalmente con le guide inedite… Nel mese di Giugno riceverete la guida dedicata alla parte sud-est della Sicilia, una Miciporto che comprenderà Taormina, Catania e Siracusa. Sì, tutte e tre… E’ un lavoro pazzesco che sto facendo per voi, ma anche e sopratutto per valorizzare la splendida terra di Sicilia.

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📩 Torniamo a questa newsletter… Cosa ho preparato per voi!

Proprio mentre mi confrontavo con alcuni di voi sabato a Firenze durante il meet&greet, mi è stato chiesto “quando uscirà la versione aggiornata della guida su Venezia?”.

Ho risposto in maniera onesta, as usual.

Al momento non credo ci sarà una guida aggiornata su Venezia, su questa splendida città ho scritto un libro davvero molto impegnativo e abbastanza ricco di spunti ( se non lo avete acquistato vi rimetto il link qui - TRAME VENEZIANE ) ma, è anche vero che in quella pagine non vi dico quali sono i miei luoghi del cuore. Quelli dove mi rifugio ogni volta che arrivo in laguna. Quelli segreti, che mi hanno fatto veramente conoscere l’anima di questa città.

Bene, sicuramente molte e molti di voi andranno a Venezia per la Biennale d’Arte, quindi in questa newsletter ho pensato di preparare una Mini Miciporto Guida molto preziosa, che vi suggerirà tre mini itinerari in luoghi diversi della città lagunare, dove scoprirete scrigni che custodiscono storie affascinati e capolavori senza eguali.


Vi lascio gratuitamente il primo itinerario ❤️ poi la lettura continuerà per gli abbonati e le abbonate. Alcuni contenuti, più di altri, richiedono più tempo nella selezione e tanto studio, ma questo lo sapete già e ve ne sono grata.


Mini Miciporto Guida - VENEZIA Insolita

🖌️ Itinerario (1)

Giudecca: un viaggio tra arte, storia e scorci inediti

Per questo primo itinerario, dovete prendere il traghetto e spostarvi verso l’isola della Giudecca, dove vale la pena restare tutta la giornata. La linea 2 e le linee 4.1 e 4.2 sono quelle da tenere presente per muoversi direttamente tra la Giudecca e le principali fermate di Venezia.

L'isola della Giudecca, distesa di fronte a Dorsoduro come un lungo abbraccio alla laguna, rappresenta un'oasi di quiete nel cuore pulsante di Venezia. Lontana dalla frenesia del centro storico, la Giudecca svela un volto autentico e ricco di tesori artistici, architettonici e paesaggistici. Sopratutto questa è l’isola dei pescatori veneziani quindi non vi sarà difficile incontrarli e farvi raccontare storie straordinarie e mangiare del pesce freschissimo nei ristoranti che affacciano direttamente sulla laguna.

📌 Il nostro percorso inizia con l’isolotto più orientale della Giudecca ovvero l’isola di San Giorgio.

Nata come "Insula Memmia" dalla famiglia omonima, assunse l'attuale denominazione nel IX secolo con la costruzione di una chiesa dedicata a San Giorgio. Nel 982 d.C., un monaco benedettino di nome Giovanni Morosini ricevette in dono l'isola dal doge Tribuno Memmo. Su questa base sorse l'abbazia benedettina, annessa alla preesistente chiesa. L'abbazia prosperò per secoli, divenendo un importante centro religioso e culturale. Tra il XVI ed il XVII secolo, il monastero visse un periodo di grande splendore artistico e architettonico. Più tardi l'architetto Andrea Palladio lasciò la sua impronta indelebile, progettando il refettorio (1560-1563) e la nuova basilica (iniziata nel 1566). Con l'arrivo delle soppressioni napoleoniche nel 1806, il monastero venne soppresso e adibito a deposito militare. Nel 1951, grazie alla visionaria filantropia di Vittorio Cini, l'isola e l'ex monastero ebbero una nuova vita. Nacque la Fondazione Giorgio Cini, un centro culturale internazionale che oggi ospita mostre, convegni, ha una biblioteca e un istituto di studi storici. La Fondazione si può visitare tramite prenotazione, sarà stupendo entrare nel chiostro e il cenacolo palladiani, vedere lo Scalone e la Biblioteca del Longhena, il labirinto di Borges, il Bosco dei Cipressi e le Vatican Chapels. (per prenotare la visita Fondazione Giorgio Cini)

📌 Dopo la fondazione dirigetevi verso la Basilica di San Giorgio Maggiore, opera insigne di Andrea Palladio, che domina l'isola con la sua imponente cupola. All'interno, custodisce opere di Tintoretto (l'Ultima Cena e la Raccolta della Manna) e Paolo Veronese, mentre il campanile offre una vista mozzafiato su Venezia e le sue isole.

📌 Sull’isola si trova anche la sede della Fondazione Le stanze della Fotografia che trova spazio in quelli che erano gli antichi magazzini della dogana e prende la sua conformazione attuale nel 1870 circa. Concepito come un vero e proprio centro internazionale di ricerca e valorizzazione della fotografia e della cultura delle immagini, in questo spazio troverete sempre mostre molto interessanti.

A questo punto riprendete il traghetto fate una sola fermata alla Zitelle e proseguite la vostra passeggiata sull’isola della Giudecca vera e propria.

📌 Cominciate il percorso dalla Chiesa delle Zitelle, il cui nome deriva dal fatto che era destinato ad ospitare, proteggere e istruire, in totale isolamento, fanciulle dai dodici ai diciotto anni ( le Zitelle appunto ), per garantire loro un futuro e limitare la diffusione della prostituzione. La chiesa sorprende con la sua cupola ellittica e gli interni riccamente decorati. Tra i vari dipinti che potrete ammirare dentro la chiesa delle Zitelle si trovano le opere di Jacopo Palma il Giovane, di Antonio Vassillachi e di Francesco Bassano con il dipinto “Presentazione della Vergine al Tempio”.

📌 Poco distante si trova la Casa dei Tre Oci, edificio eclettico che vi farà fare un salto nel XX secolo e che deve il suo nome alle tre grandi finestre del primo piano. Progettata dall'artista Mario De Maria tra il 1912 e il 1913, la Casa dei Tre Oci divenne la dimora veneziana della sua famiglia. La sua particolare struttura, con i tre finestroni e la bifora soprastante, racchiude un significato profondo: i tre occhi rappresentano i tre membri superstiti della famiglia De Maria, mentre la bifora simboleggia la loro figlia Silvia, scomparsa prematuramente. Oltre a residenza privata, la Casa dei Tre Oci divenne ben presto un vivace centro di incontro e scambio culturale. Per molti anni, la dimora fu un vivace centro di ritrovo per intellettuali ed artisti, tra cui Gabriele D'Annunzio, Arturo Toscanini e Peggy Guggenheim. Oggi questo antico palazzo è la sede della Fondazione Berggruen e ospita mostre ed eventi.

📌 Dalla Casa dei Tre Oci, una passeggiata lungo la riva vi condurrà a Villa Heriot, da qui, lo sguardo si perderà tra le isole della laguna, regalandovi panorami indimenticabili. Costruita tra il 1928 ed il 1929 su commissione del magnate francese Auguste Olympe Hériot, la villa è un'opera d'arte eclettica, frutto del talento dell'architetto Raffaele Mainella. Hériot, già proprietario dei Grandi Magazzini del Louvre a Parigi, era rimasto incantato dalla bellezza di Venezia, la villa divenne così il suo gioiello, dotata di tutti i comfort e circondata da un ampio parco che regalava una vista mozzafiato sulla laguna. Nel 1947, dopo la morte di Hériot, la villa passò alla moglie che, con un gesto lungimirante, la donò al Comune di Venezia. L'edificio divenne la sede della Scuola elementare Carlo Goldoni, mentre oggi ospita la Società Europea di Cultura, l'Università Internazionale dell'Arte e la Casa della memoria del Novecento veneziano.

📌 Proseguendo la passeggiata trovate la più nota Chiesa del Redentore, eretta come ex voto per la fine della peste. La sua storia ha inizio nel 1575, quando una terribile epidemia di peste colpì Venezia. Nel corso di quell'anno, la Repubblica Veneta, implorando la fine del flagello, fece voto di erigere una chiesa votiva al Redentore in segno di ringraziamento. L'anno successivo, il Senato scelse Andrea Palladio come architetto per il progetto che elaborò un design ispirato ai templi classici, con una pianta a croce latina, una facciata imponente e una cupola centrale. La costruzione ebbe inizio nel 1577 e, sebbene Palladio morì nel 1580, i lavori continuarono sotto la direzione di Antonio da Ponte, terminando nel 1592. La facciata in marmo bianco, caratterizzata da quattro timpani triangolari e un attico rettangolare, rappresenta un mirabile esempio di ispirazione classica. L'interno, ospita opere di Tintoretto, Vivarini e Veronese.

📌 Un tuffo nel passato vi aspetta nella Chiesa di Sant'Eufemia, una delle più antiche della Giudecca e di Venezia. Le sue origini risalgono al IX secolo, quando venne eretta in stile veneto-bizantino durante il dogado di Orso I Partecipazio. Dedicata originariamente a Santa Eufemia e ad altre tre martiri di Aquileia (Tecla, Dorotea ed Erasma), la chiesa ha subito numerosi interventi di ristrutturazione nel corso dei secoli. Tra i più significativi, quello del XVIII secolo, che ha conferito all'interno un aspetto barocco. Oltre all'indubbio valore architettonico, la Chiesa di Sant'Eufemia custodisce al suo interno diverse opere d'arte di pregio. Tra queste: la pala d'altare maggiore raffigurante la “Madonna in gloria”, la pala dorata con “San Rocco e l'Angelo” e la “Vergine con Bambino”. I sarcofagi dorati contenenti reliquie nelle navate laterali e gli affreschi che decorano il soffitto della navata centrale.

📌 Il Molino Stucky è un imponente complesso industriale riconvertito oggi in Hotel di Lusso e rappresenta un'affascinante testimonianza dell'archeologia industriale veneziana. Venne costruito tra il 1884 e il 1895 per iniziativa di Giovanni Stucky. L'edificio fu progettato dall'architetto Ernst Wullekopf. Era uno dei più grandi mulini industriali d'Europa, destinato alla macinazione del grano e alla produzione di farina e pasta. La sua posizione sull'Isola della Giudecca lo rendeva perfetto per il trasporto delle merci via acqua. L’hotel ha un ristorante e un rooftop accessibili a tutti, non un primo prezzo, ma se volete vedere un tramonto da urlo su Venezia questo è il luogo adatto. Ps: si mangia anche molto bene.

📌 Ora dirigetevi verso l'ex Convento dei Santi Cosma e Damiano, oggi sede della Fondazione Archivio Luigi Nono. La sua storia ha inizio nel XV secolo, quando la nobile veneziana Marina Celsi, promosse la costruzione del convento. La chiesa adiacente sorse all'inizio del XVI secolo e fu consacrata nel 1583. Nel 1806, con i decreti napoleonici, il convento subì la soppressione. Da quel momento assunse diverse destinazioni: magazzino, falegnameria, birrificio. Nel 2000 La Fondazione Archivio Luigi Nono trovò qui la sua sede ideale, potendo conservare e promuovere il prezioso lascito del noto compositore veneziano. Accanto alla Fondazione, si insediarono laboratori artigianali, spazi espositivi e il Centro Teatrale di Ricerca. L'ex Convento vanta una splendida architettura rinascimentale. Il chiostro quattrocentesco, con i suoi eleganti portici, è un vero gioiello. La chiesa, ricca di opere d'arte, testimonia la maestria artistica dell'epoca. I lavori di restauro degli anni '90 svelarono affreschi cinquecenteschi di pregevole fattura che impreziosiscono il chiostro.

📌 Per tutto il periodo della Biennale d’Arte, la Giudecca ospita il padiglione del Vaticano che si trova in un luogo molto particolare. Il Padiglione della Santa Sede è posto dentro la Casa di Detenzione Femminile della Giudecca. Il progetto, offre spunti di riflessione e mira a erodere i confini tra dentro e fuori, tra osservatore e osservato. Le visite al Padiglione sono solo su prenotazione. Sono condotte dalle detenute che attraverso le loro storie arricchiscono le opere esposte e permettono di scoprire spazi come l’orto e il giardino, promuovendo un messaggio di inclusione. Il percorso inizia nella Caffetteria con le opere della suora Corita Kent. Il corridoio successivo ospita le opere di Simone Fattal, arricchite con poesie delle detenute, mentre l’imponente opera di Maurizio Cattelan si trova sulla facciata della Cappella. Nel Cortile centrale, l'opera "Siamo con voi nella notte" di Claire Fontaine dialoga con "White Sight". Nel giardino, l’orto super curato fa dimenticare per un attimo di essere in un carcere, e una finestra senza sbarre provoca emozioni profonde tra le detenute. La sala colloqui suscita reazioni contrastanti, essendo un luogo sia di gioia che di dolore. La Biennale ha dato alle detenute la possibilità di sentirsi protagoniste, affermando: "Vincere significa sentirsi liberi, anche se per un istante". Claire Tabouret ha realizzato ritratti delle detenute da bambine, offrendo un mezzo di riscoperta personale. Infine, l’installazione "Sinfonia" di Sonia Gomes, con sculture sospese nella Cappella, porta bellezza e leggerezza, rendendo evidente il senso dell’arte. Insomma se potete, non perdete assolutamente una visita in questo luogo.

📌 Perdendovi tra le calle incontrerete la corte dei Cordami, luogo storico, dove si torcevano all’aperto le gomene delle navi. Dopo la venuta di Napoleone, proprio in questa corte si trasferì da Cannaregio la famiglia Inio, i cui membri fabbricarono gomene e cime per le navi dal XVI secolo fino al 1995 (l'ultimo cordèr di Venezia fu Renzo). Oggi nella piazza troverete i pescatori intenti a riparare le loro reti da pesca.

📌 Vi lascio dei posticini carini dove andare a mangiare, ne troverete diversi e comunque qui di locali turistici ce ne sono pochi quindi tutto resta abbastanza genuino ma i miei locali del cuore sono: La Palanca, Trattoria Altanella, Trattoria Ai Cacciatori, Macelleria da Renata (street food).

📌 Sull’isola della Giudecca è stato girato uno dei film più belli sulla Venezia di oggi, Welcome Venice di Andrea Segre, lo trovate gratuitamente su Rai Play.


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