#14 Chicche di primavera
Aggiornamenti e cose di vario genere, da vedere assolutamente nella città eterna.
Eccoci di nuovo qui, ben trovate e ben trovati miciportini e miciportine.
Come state, sentite aria di primavera?… Io sì, sopratutto per gli starnuti a getto continuo legati all’allergia…
Da qui fino a giugno il mio compagno sarà l’antistaminico.
Com’era il detto?… Bella la primavera, ma non ci vivrei.
La prossima sarà una settimana impegnativa ma ricca di stimoli e di tanta, tanta bellezza e arte; che poi per me so o la simbiosi perfetta.
📍 Per qualche giorno mi trasferisco a Firenze. Ci sarà un Meet&Greet con alcune di voi il 19 marzo (non vedo l’ora di riabbracciarvi e di farvi scoprire cosa ho preparato stavolta) e l’inaugurazione della nuova mostra di Palazzo Strozzi dedicata ad Anselm Kiefer.
Kiefer credo, anzi no, ne sono certa, è l’artista contemporaneo che più mi tocca l’anima. Non vedo l’ora di cominciare a parlarvene in un racconto che spero vi appassionerà e vi trasporterà nell’opera minuziosa e travolgente di uno degli artisti più importanti del XX e XXI secolo.
📚 Per chi non conosce Anselm Kiefer e ha voglia di entrare nel suo mondo vi consiglio due libri e un catalogo, secondo me molto interessanti.
📖 Il primo libro che vi consiglio: “Anselm Kiefer - l’Arte di sopravvivrà alle rovine” edito da Feltrinelli con prefazione di Gabriele Guercino e traduzione di Deborah Borca
📖 Il secondo libro che vi consiglio: “Prologo Celeste - Nell’atelier di Anselm Kiefer” edito da Einaudi di Vincenzo Tritone
📖 Il catalogo che vi consiglio: “Anselm Kiefer - Palazzo Ducale venezia” edito da Marsilio Arte a cura di Gabriella Belli e Janne Sirén
📝 ALLERT: Questo mese e il prossimo inaugureranno altre mostre interessanti, vi farò una check-list e ve ne parlerò meglio nella prossima MiciportoLetters.
Tra queste ci sarà anche la nuova mostra delle Scuderie del Quirinale, una mostra che già vi dico sarà strepitosa con opere di straordinaria bellezza. Vi racconterò tutto tra un paio di settimane, stay tuned e seguite Scuderie del Quirinale.
Nel mentre qui tutto scorre…
Tanti progetti e collaborazioni che stanno prendendo forma (online e offline) e di cui a breve vi racconterò, ma sopratutto sto lavorando alla guida di fine mese che riguarderà la città di Genova.
Sarà una guida ricca di spunti e di luoghi straordinari da visitare. Vi porterò alla scoperta di una città, come quella di Genova, spesso sottovalutata ma che ha un patrimonio artistico, culturale e sopratutto umano davvero straordinario.
📍 Piccolo aggiornamento su Miciporto (Brand)….
Da qualche giorno a questa parte tutto comincia a delinearsi, a prendere forma, e quello che avevo immaginato non mi sembra più solo una cosa astratta. Ci vorrà ancora del tempo, ma presto comincerò a condividere con voi il percorso che sto facendo per costruire il mio brand (che paura scriverlo mi mandate good vibes?).
Nel frattempo se volete, su fiducia, potete cominciare a seguire la pagina social Miciporto ❤️
📌 Ma ora veniamo al sodo, quali sono le chicche imperdibili da segnare assolutamente in agenda?…
Calme e Calmi ora vi dico tutto…
🖌️📝🖌️ Cominciamo da una riapertura a me molto cara.
Il 1 Marzo 2024 a Roma ha riaperto (finalmente) una delle mie case museo preferite: Casa Museo Mario Praz.
Chiusa subito dopo la pandemia per restauro, ora le sue sale e le collezioni che ospitano, tornano ad essere fruibili per noi tutti.
Cominciamo dal principio chi è Mario Praz?
Mario Praz (1896-1982) è da sempre considerato una figura poliedrica del mondo della cultura, si distinse come anglista, saggista, scrittore, critico, traduttore e giornalista.
Il suo campo di interesse abbracciava la letteratura italiana, francese, spagnola, tedesca e russa, con un'enfasi particolare sull'Inghilterra dai tempi del Seicento fino all'epoca vittoriana. Con una produzione impressionante di oltre 2600 pubblicazioni, Praz si formò a Firenze e nel 1923 si trasferì a Londra, dove lavorò presso il British Museum.
Dal 1924 al 1932 insegnò italiano all'università di Liverpool e successivamente all'università di Manchester fino al 1934, per poi fare ritorno a Roma dove divenne professore di lingua e letteratura inglese all'università.
Collaborò con diverse riviste e giornali tra cui La Cultura, The London Mercury, The Criterion, English Studies, La Stampa e il Corriere della Sera. Il suo lavoro ispirò anche artisti contemporanei, come Francesco Vezzoli, autore di opere quali ”Ok the Praz is Right ", il primo episodio della trilogia "An Embroidered Trilogy", fu girato proprio nella casa-museo di Praz.
Tra le tante passioni di Mario Praz c’era il collezionismo; sopratutto amava collezionare mobili, sculture e dipinti dell’Ottocento.
E’ così che quando si ritrasferisce a Roma, al terzo piano del Palazzo Primoli (che ospita oggi anche il Museo Napoleonico e la Fondazione Primoli) comincia ad “allestire” il suo appartamento proprio come fosse un museo dedicato all’800, con tutti gli oggetti che fino a quel momento aveva collezionato.
La sua collezione, raccolta in diverse parti d'Europa e della Russia e durata all’incirca sessant’anni, comprende oltre 1200 oggetti di vario genere tra cui: mobili, ritratti delle famiglie regnanti, dipinti e stampe, mobili, suppellettili, busti, piccole sculture e una particolarissima collezione di cere.
E’ curioso sapere che, in riferimento alla sua passione per l'arredamento, Praz scrive anche un libro nel 1949, “Filosofia dell’arredamento”, che traccia lo sviluppo degli stili d'arredamento fino ai primi del Novecento. Questo volume è stato successivamente ampliato dall'autore stesso circa vent'anni dopo, con l'aggiunta di illustrazioni e commenti inerenti ai nuovi suppellettili entrati a far parte della sua wunderkammer.
L'allestimento della sua casa romana di Praz rispecchia fedelmente le sue precise istruzioni, lasciate nel testo-guida “La casa della vita”.
Dopo la morte di Praz nel 1982, il suo appartamento è diventato una casa museo, acquistata dallo stato italiano. Nel corso degli anni, la gestione della collezione è passata attraverso diverse istituzioni, fino a giungere alla Direzione dei Musei statali di Roma nel 2020.
Questa strepitosa casa Museo è gratuita, la trovate al numero 1 di via Giuseppe Zanardelli. La visita va assolutamente prenotata tramite il sito Musei di Roma
🖌️📝🖌️ Sapete che potete visitare la farmacia più antica d’Europa?...
Spoiler non sto parlando della farmacia di Santa Maria Novella di Firenze. Quella è considerata la farmacia più antica solo perché ha sempre continuato la sua attività senza interruzioni.
No, io vi voglio raccontare dell’antica Spezieria di Santa Maria della Scala a Roma.
Nel cuore di Roma, c'è un tesoro nascosto della storia farmaceutica, situato nel quartiere di Trastevere, precisamente in Piazza della Scala. Questo luogo, una volta parte di un convento e di un orto, ormai scomparsi, ospitava l'antica spezieria di Santa Maria della Scala, fondata nel XVI secolo e gestita dai Carmelitani Scalzi fino alla sua chiusura nel 1954.
Nata come semplice laboratorio per la cura dei frati, la Spezieria , strategicamente posizionata vicino a via della Lungara che collega Trastevere al Vaticano, ben presto aprì le sue porte al pubblico, diventando un punto di riferimento per i romani che cercavano rimedi alle loro malattie. La fama della Spezieria crebbe rapidamente, tanto da attirare l'attenzione dei pontefici: da Pio VIII a Gregorio XVI, i Papi si affidarono ai preparati galenici dei Carmelitani Scalzi, tanto da essere conosciuta anche come la farmacia dei papi.
Oltre a curare i malati, i frati si dedicarono con passione alla ricerca e alla sperimentazione, creando farmaci innovativi e aprendo nel settecento una scuola di farmacia aperta a tutti, frati e laici.
I giardini del convento diventarono un vero e proprio orto botanico, dove venivano coltivate le erbe medicinali utilizzate per creare i preparati.
L'ambiente della spezieria colpisce per i suoi arredi originali del XVIII secolo e per gli affreschi che adornano il soffitto, con lo stemma dei Carmelitani in evidenza.
Qui, vi sembrerà davvero di entrare in un luogo fuori dal tempo.
Tra i prodotti più venduti si trovavano l'acqua antipestilenziale e l'acqua di melissa, ma il capolavoro che tutti realmente cercavano dall’antichica Spezieria era la Teriaca, un rimedio universale composto da carne essiccata di vipera e spezie, usato contro i veleni e praticamente ogni malattia.
La Teriaca era costosa e oggetto di contrabbando, con una versione economica fatta solo di bacche di ginepro. La farmacia conserva ancora le essenze e le erbe medicinali, insieme a una collezione di veleni. In una stanza separata, dipinti a mano decorano gli armadi che custodiscono le foglie delle piante medicinali.
L'antica farmacia non fu solo un luogo di commercio, ma anche un ospedale durante la Repubblica Romana nel 1849, fornendo cure ai soldati feriti durante i combattimenti. Qui, Luciano Manara, un patriota italiano, trovò la morte, legando l'antica farmacia a un capitolo glorioso della resistenza repubblicana italiana.
Visitare la Spezieria è come fare un viaggio nel tempo, un'esperienza che vi permetterà di rivivere le atmosfere della Roma papalina e di scoprire i segreti della medicina del passato.
Curiosità: La Spezieria è stata usata come set cinematografico in diversi film, tra cui "Il medico e lo stregone" di Mario Monicelli.
L’antica Spezieria di Santa Maria della Scala si trova in Piazza della Scala 23 è aperta dal lunedì al sabato ma le visite si possono fare solo su prenotazione. Potete scrivere a questa email: anticafarmaciadellascala@gmail.com
🖌️📝🖌️ Una visita nella chiesa della “Morte” non la volete fare?...
Non vi fate impressionare ora vi racconto tutto…
Nel cuore di Roma, precisamente su via Giulia, si trova un edificio che cattura l'attenzione per la sua atmosfera cupa e affascinante percepibile già dalla faccia, parlo della Chiesa di Santa Maria dell'Orazione e Morte.
La sua storia, intrisa di spiritualità e macabro simbolismo, si intreccia con la Confraternita omonima, nata nel XVI secolo per dare degna sepoltura ai cadaveri abbandonati lungo le sponde del Tevere e confortare i condannati a morte.
La chiesa originaria, eretta nel 1573, era semplice e angusta molto piccola rispetto alle dimensioni che prendeva il cimitero adiacente voluto dalla confraternita per la sepoltura degli ignoti.
I lavori del 1737, sotto la guida dell'architetto toscano Ferdinando Fuga, che le diede l'aspetto barocco che ammiriamo oggi, videro anche la creazione di un nuovo vasto cimitero, in parte sotterraneo ed in parte sulle rive del Tevere andato distrutto poi nel 1886 con la costruzione dei muraglioni del Tevere.
Le opere d'arte all'interno della chiesa includono gli affreschi di Giovanni Lanfranco, provenienti dal Romitorio del cardinale Odoardo Farnese, e una copia de "Il San Michele Arcangelo" di Guido Reni.
La facciata, ricca di decorazioni, ostenta festoni, lesene e teschi, simboli inequivocabili del tema della morte, centrale nella spiritualità del tempo.
Due targhe graffite catturano lo sguardo nella facciata esterna: una raffigura uno scheletro alato con la scritta "Hodie mihi, cras tibi" ("Oggi a me, domani a te"), mentre l'altra mostra la morte con una clessidra alata che osserva un uomo morente.
All'interno, entrando subito sulla sinistra, si può visitare la cripta che ospitava le ossa di alcuni dei confratelli e dei condannati a morte. Oggi si presenta come un ossario, dove tutto (decorazioni, sculture e lampadari) è fatto con ossa e scheletri; nell'Ottocento serviva da scenografia per le sacre rappresentazioni che si avvalevano di statue di cera a grandezza naturale.
Il cimitero sotterraneo, non più visitabile, in realtà era molto più esteso, tanto esteso che aveva inumate dal 1552 al 1896 più di 8000 salme.
La Chiesa di Santa Maria dell'Orazione e Morte non è solo un luogo di culto, ma un vero e proprio museo dedicato alla Morte.
Opere d'arte come il baldacchino dell'altare maggiore e la tela della "Deposizione dalla Croce" integrano a stucchi e marmi policromi teschi e ossa, memento mori ricordano la caducità della vita.
Ancora oggi, la Confraternita è attiva e organizza eventi e processioni.
La chiesa non ha orari di apertura ben definiti. E’ certamente aperta la mattina e il tardo pomeriggio per la messa.
Spero di avervi dato degli spunti di viaggio da segnare in agenda.
Noi ci rivediamo qui, verso fine mese con la nuova guida Miciporto Genova.
Ci vediamo invece sul canale Isamuko per gli aggiornamenti da Firenze della prossima settimana.
A presto vi abbraccio ❤️
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